Moltissime persone ne sono affette o ne accusano i sintomi in maniera saltuaria. L’ansia è sempre più diffusa per i motivi più disparati e l’emergenza pandemica non ha fatto altro che amplificare il fenomeno. Quando parliamo di questo particolare stato psico-emotivo, ci riferiamo ad un tipo di alterazione che si prova in presenza di una minaccia reale o figurata. L’ansia non è altro che una risposta normale e di attivazione innata, che si contraddistingue per l’aumento della vigilanza e dell’attenzione, allo scopo di prepararci al pericolo e al suo affronto. In parole povere, l’ansia si traduce in uno stimolo che ci mette sull’attenti e ci spinge ad una risposta di attacco o di fuga, spesso incontrollata e, in goni caso, instabile.

Quando parliamo dell’ansia e dei suoi sintomi, ci troviamo di fronte a stati che possono essere sia fisiologici che patologici. Nel primo caso, essa ci prepara ad affrontare in modo adattivo una possibile complicazione. Nel caso dell’ansia patologica, invece, essa è disfunzionale, poiché può essere persistente ed intensa, interferendo con le nostre prestazioni quotidiane e associandosi anche a circostanze normali e non realmente pericolose. Insomma, sono diverse le cause dell’ansia e, talvolta, essa può presentarsi anche al risveglio. Per questa specifica tipologia di disturbo, vi rimettiamo a quest’articolo sull’ansia mattutina, molto dettagliato sull’argomento. Di seguito, invece, vi presentiamo una panoramica generale sugli stati d’ansia.

Ansia, sintomi e tipologie

Sono diverse le categorie in cui si suddividono i sintomi dell’ansia. Ce ne sono di psicologici e si caratterizzano per una forte apprensione non effettivamente commisurata all’effettiva portata dell’evento reale. In questo frangente si inseriscono nervosismo, un’alterazione della memoria e della concentrazione, la preoccupazione, il timore e l’insicurezza, soprattutto. L’ansia, però, ha modo di riflettersi anche sul fisico. A causa dell’iperattivazione neurovegetativa, l’ansia porta palpitazioni, tachicardia, aumento della sudorazione, spasmi alla gola, dispnea, vertigini, il bisogno frequente di urinare, problematiche gastroenteriche, insonnia con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti. Oltre a questo, l’ansia porta tensione motoria ed irrequietezza oltre ad una fastidiosa cefalea.

Tutte le problematiche qui enunciate ed affini ai disturbi d’ansia si rifanno a stadi particolari, come l’ansia automatica, innata ad un pericolo interno o esterno, acquista o anticipatoria, con quest’ultima che ha breve durata e si innesca partendo da un segnale reale, identificabile e associato al pericolo. C’è, poi, l’ansia generalizzata, ossia quella sensazione di tensione durevole non associata a stimoli particolari e, infine, i famigerati attacchi di panico. Questi ultimi sono molto intensi e si risolvono in un arco di tempo relativamente breve. Durante un attacco di panico si prova un improvviso senso di pericolo. Essi si caratterizzano da un’attivazione somatica molto marcata con sintomi fisici intensi come le palpitazioni, le vertigini ed un senso di allontanamento dalla realtà.

Problemi d’ansia, cosa sapere al riguardo

L’ansia si palesa in maniera trasversale attraverso diversi sintomi e disturbi psichiatrici. Possiamo, infatti, affermare che la stragrande maggioranza delle problematiche di natura psicologica porti con sé una fase ansiosa. L’ansia è correlata anche all’uso di sostanze, alla psicosi e alla depressione. Inoltre, è possibile trovarla in malattie organiche e disturbi somatoformi come quelli sessuali. Il disturbo post traumatico da stress acuto è una fonte molto forte d’ansia.

I disturbi d’ansia sono relativi anche alla separazione, alle fobie e all’ansia sociale, oltre al disturbo di panico, l’agorafobia e gli effetti fisiologici di una sostanza o farmaco relativi al trattamento di un’altra condizione medica. I disturbi d’ansia si palesano in età infantile, molte volte, ma anche a causa di eventi particolarmente traumatici o svolte significative che hanno modificato in maniera radicale i ritmi del soggetto.