La pollachiuria rappresenta un disturbo della diuresi piuttosto diffuso, soprattutto in età pediatrica, che consiste nella produzione e nella necessità di espellere urina in misura superiore al normale e con una frequenza elevata nel corso della giornata. A differenza di quel che avviene per la poliuria, non è detto che il volume complessivo di urina che deve essere emesso sia superiore al solito. Ad aumentare è solo la frequenza con la quale avviene la minzione, che non a caso è di frequente associata all’espulsione di volumi urinari ridotti. A volte la pollachiuria è correlata a iperattività o ansia, ma in altri casi alla base del problema ci possono essere infezioni delle vie urinarie o cistiti.

Il trattamento della pollachiuria

La pollachiuria, che consiste nella minzione frequente nel corso della giornata, non può essere associata a un segno patologico solo. Ci sono diverse circostanze in cui questa condizione può derivare da una generalizzata sindrome ansiosa, da uno stato emozionale molto intenso o da una muscolatura pelvica debole: in situazioni del genere non c’è bisogno di un trattamento di tipo farmacologico. Il discorso è diverso, invece, quando viene identificata una causa patologica. Ecco che in tali casi il trattamento varia a seconda dell’agente eziologico che provoca il problema e che cambia, per esempio, a seconda che si tratti di una calcolosi delle vie urinarie o di una cistite.

La gestione del paziente

In sostanza sono numerose le cause che in teoria possono essere alla base della pollachiuria, ed è questo il motivo per il quale è necessario stabilire di volta in volta la gestione ideale del paziente e la relativa terapia, a seconda dei segni clinici. In tutti i casi è fondamentale che il paziente venga reidratato in modo rapido nel caso in cui la pollachiuria si accompagni a poliuria: è ciò che avviene con il diabete mellito. Se, invece, si ha a che fare con una infezione delle vie urinarie complessa è indispensabile ricorrere a una terapia antimicrobica adeguata. In presenza di situazioni più benigne, come quelle correlate a una parziale incompetenza dello sfintere uretrale o a stati di ansia, è consigliabile ricorrere agli esercizi di Kegel o comunque a tecniche di rinforzo del perineo, magari abbinate alla meditazione.

Quali esami sono necessari

Per caratterizzare la pollachiuria si può fare riferimento a esami strumentali e di imaging come la valutazione urodinamica, che permette di analizzare le variazioni della pressione in vescica e il flusso urinario. La TC addomino-pelvica, invece, è preziosa per la rilevazione di masse, mentre l’ecografia della pelvi e dell’addome serve a individuare e identificare lesioni sospette che interessano le vie urinarie. Gli esami del sangue possono essere prescritti per ricercare la creatinina sierica, mentre possono essere necessari anche l’urinocoltura e l’antibiogramma.

La pollachiuria e l’incontinenza

Quando la pollachiuria è associata a episodi di incontinenza, per esempio in una persona anziana, può essere utile ricorrere a prodotti e ausili specifici: clicca qui per sapere dove e come comprarli. Scoprirai, infatti, il catalogo di AMioAgio, brand specializzato nella fornitura di articoli per il benessere e la salute delle persone anziane. Sul sito Amioagio.it, inoltre, trovi un magazine con contenuti di approfondimento, notizie e suggerimenti per il trattamento di queste problematiche.

La visita urologica, la Manovra di Giordano e il diario minzionale

Il medico specialista nel corso della visita urologica effettua un’anamnesi meticolosa del paziente a proposito della sua condizione fisiologica e per capire se sta assumendo farmaci o se sono in corso patologie croniche o acute. Dopo che la fase anamnestica è terminata, si effettua l’esame obiettivo, focalizzato soprattutto sulla regione pelvica e sulla regione addominale bassa. Per prima cosa si controlla la cute per individuare gonfiori evidenti e poi, attraverso la palpazione, si va alla ricerca di tumefazioni o noduli. Nel caso in cui vi sia una infezione in corso, grazie alla Manovra di Giordano è possibile riconoscerla e distinguerla rispetto a una calcolosi delle vie urinarie. A tal proposito occorre prestare attenzione all’esistenza di sintomi più generali quali la febbre. Al termine della visita, lo specialista domanda al paziente di utilizzare un diario minzionale attraverso il quale sarà possibile tenere monitorata e registrare la produzione di urina.