L’ipertensione, o pressione alta, è una condizione medica che riguarda milioni di persone e che è uno dei simboli più evidenti di una cattiva salute cardiovascolare, potenzialmente pericolosa per la vita se non viene controllata opportunamente.

Ma esiste una potenziale cura per questo disturbo? Il cannabidiolo (CBD) può essere considerato propedeutico per trattare questo disturbo?

Che cos’è l’ipertensione?

L’ipertensione è una condizione caratterizzata da uno scenario potenzialmente pericoloso: la forza del sangue contro le pareti dei vasi sanguigni è infatti troppo elevata e, dunque, potenzialmente in grado di danneggiare i vasi sanguigni e evolvere problemi di salute come malattie cardiache, ictus e patologie renali.

In questo senso, come vedremo tra poche righe, il CBD – composto presente nelle piante di cannabis – potrebbe esercitare i suoi effetti benefici per la salute: già diversi studi hanno suggerito che il CBD possa validamente contribuire ad abbassare la pressione sanguigna e, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi effetti, si ritiene che la correlazione sia incoraggiante.

CBD e ipertensione: quali correlazioni?

Negli studi di cui abbiamo fatto rapido cenno è stata dimostrata una correlazione tra CBD e ipertensione. È in particolar modo stato dimostrato che il CBD aiuta ad abbassare la pressione sanguigna sia nelle cavie sia nelle sperimentazioni effettuate negli esseri umani. I meccanismi con cui il CBD può contribuire ad abbassare la pressione sanguigna non sono ancora del tutto noti, ma è probabile che siano legati alla sua capacità di ridurre le condizioni di infiammazione, di stress e di ansia.

In particolare, in un noto studio è stato dimostrato che il CBD può ridurre la pressione sanguigna sistolica di 6 mmHg nelle cavie, mentre un’altra ricerca condotta sugli esseri umani ha svelato che è possibile ottenere una riduzione della pressione sanguigna diastolica di 5 mmHg. Peraltro, si tenga conto che entrambi gli effetti erano dose-dipendenti, il che significa che maggiore è la dose di CBD, maggiore è la riduzione della pressione sanguigna.

Come può il CBD aiutare l’ipertensione?

Nello studio a cui facciamo riferimento, a un gruppo di volontari sani sono stati somministrati 600 mg di CBD, mentre a un altro gruppo era stato somministrato del placebo. Ebbene, il gruppo che ha ricevuto il CBD ha registrato una riduzione significativa della pressione arteriosa sistolica (il numero più alto) rispetto al gruppo placebo. Valutazioni che permettono di anticipare che, con probabilità, un prodotto come Maria CBD Oil può essere realmente efficace nel trattamento dell’ipertensione riducendo la pressione sanguigna.

Ci sono effetti collaterali nell’uso del CBD per trattare l’ipertensione?

Abbiamo dunque visto come il CBD sia efficace nel ridurre l’ipertensione attraverso il miglioramento delle condizioni di ansia e della qualità del sonno, entrambi effetti collaterali comuni della pressione alta. Inoltre, è stato dimostrato che il CBD abbassa la pressione sanguigna sia negli studi sull’uomo che sugli animali. Ma ci sono dei rischi nell’adottare questa soluzione?

In realtà, a dosi controllate, questo principio attivo è molto ben tollerato dal nostro organismo: un’evidenza che consente di guardare con grande interesse ai prossimi passi in avanti nella ricerca in materia.